Numero 30

CROCEVIA PER IL FUTURO

- seconda parte -

 

di Mr. T e Andrea Garagiola

 

 

Breakworld. Giorni prima.

Una creatura di energia cosmica che risponde al nome di Stardust fluttua a pochi centimetri dal suolo verso Kruun, powerlord di un morente Breakworld.

L’essere si muove lento ed elegante, falciando con la sua alabarda i valorosi guerrieri che donano la vita in difesa del loro pianeta natale. Nella sala del trono, ormai, sono più i soldati a terra che non quelli che stringono ancora in pugno le loro armi. Gli ultimi generali di Breakworld si radunano intorno a Kruun, pronti per l’ultimo sacrificio. Athaar è con loro e dietro tutti Eron.

- Kruun, signore, dovete fuggire. Ormai siamo perduti. Tutto il pianeta è perduto. - Il saggio Eron cerca di convincere Kruun a mettersi in salvo, ben sapendo quale sarà la risposta del powerlord.

- Fuggire?! Mai! Sono pronto a morire per difenderlo da Galactus e dal suo Araldo. -

- Signore... Come potremo... Senza di voi non avremo futuro. -

- Saggio Eron, ascolta... - Kruun si volta verso il fidato consigliere e nel frattempo due generali cadono sotto i colpi della lama di Stardust e un terzo sta ingaggiando una lotta che lo vedrà presto sconfitto. - Noi faremo di tutto per trattenerlo, tu corri. Vai nella stanza degli artefatti e attivalo... È la nostra unica possibilità di salvezza. -

- Sarà fatto, signore... - Eron si volta e fugge via senza guardarsi alle spalle. Stardust lo segue con lo sguardo mentre affonda la sua lama nel cranio di un altro guerriero.

Athaar attacca l’Araldo al fianco mentre questi è impegnato a uccidere l’ennesimo difensore di Breakworld. La lama del guerriero affonda nel corpo di energia ma sembra non sortire alcun effetto sulla creatura che, in tutta risposta, scaglia un colpo energetico dalla sua arma contro l’avversario. Athaar viene scagliato contro una colonna del salone con il ventre fumante e più vicino alla morte che non alla vita.

Stardust alza l’arma sopra il capo e convoglia in essa una grande quantità di energia cosmica per poi scagliarla contro Kruun e gli ultimi tre luogotenenti ancora in piedi. Il raggio colpisce in pieno il gruppo: Kruun è l’unico a salvarsi, i corpi senza vita dei suoi ultimi uomini lo hanno protetto dallo scoppio. Kruun incanala tutta la sua rabbia in un ultimo, disperato gesto e si fionda contro Stardust brandendo la spada dei powerlord.

Lo scontro è veloce e furioso. La lama di Kruun colpisce più volte il nemico, ma questi non sembra accusare e con un gesto rapido cala la sua alabarda intrisa di potere cosmico, mozzando di netto il braccio che regge la spada dei powerlord. L’arma e l’arto finiscono a terra, a diversi metri di distanza dallo scontro. Kruun prende fiato per alcuni istanti per poi gettarsi nuovamente contro Stardust, raccogliendo a sé la poca forza che gli è rimasta, armato solo della sua rabbia e del coraggio di un vero guerriero. L’Araldo attende impassibile l’avanzata dell’avversario e, all’ultimo istante, colpisce Kruun con un montante in pieno petto. Uno schizzo di sangue caldo bagna il volto etereo della creatura mentre il corpo del powerlord attraversa la sala in una parabola di morte. Stardust non indugia oltre e si getta all’inseguimento di Eron.

 

La mente del saggio Eron è concentrata sul più prezioso degli oggetti contenuti nella stanza degli artefatti. Non vuole pensare a ciò che sta accadendo nella sala del trono, deve rimanere concentrato sull’oggetto. Da lui dipende la salvezza di Breakworld.

La sala degli artefatti di Kruun è una delle tante meraviglie che si possono trovare su Breakworld. La sala è immensa e si estende in larghezza quanto in altezza. Dal pavimento al soffitto, lungo tutte e quattro le pareti, sono posizionate teche di vetro infrangibile contenenti i più preziosi tesori che i powerlord hanno raccolto e conservato durante i secoli. Al centro della stanza ci sono alcuni dischi metallici con una ringhiera a semicerchio lungo metà del perimetro. Eron sale sopra uno di questi e digita un codice su una piccola tastiera. Alla base del disco si forma un campo gravitazionale e l’oggetto si solleva in aria. La traiettoria del disco è perfettamente verticale, le teche sulle pareti non sembrano interessargli minimamente. La sua salita prosegue fino a raggiungere un disco immensamente più grande posizionato al centro della stanza nel punto più alto. Eron mette piede sulla struttura sospesa e subito viene investito dal bagliore accecante proveniente da una piccola teca posta al centro del disco. Eron getta uno sguardo verso terra per sincerarsi che Kruun e gli altri stiano trattenendo Stardust nella sala del trono per il tempo necessario. Il saggio si avvicina alla teca e all’oggetto che vi è riposto: un Cubo Cosmico. Grazie al suo potere spera di poterlo utilizzare per scacciare Galactus e il suo Araldo e così salvare Breakworld.

Eron apre uno sportellino alla base della teca che rivela una tastiera. Digita un codice segreto di cui solo lui e Kruun sono a conoscenza e il vetro che lo separa dal potente artefatto si spalanca. Eron tende la mano con cautela, non ha mai sfiorato un Cubo Cosmico ed è terrorizzato. Tutto quel potere concentrato in un piccolo oggetto che può stare tranquillamente nel palmo di una mano è spaventoso, ma ancora più terrificante è la certezza che tutto è in mano sua, letteralmente. Non può fallire, ha solo una possibilità. La sua mano è sempre più vicina, il suo dito indice è a pochi millimetri dalla liscia superficie del Cubo. Quando un boato sordo richiama l’attenzione di Eron, il saggio capisce che Breakworld è ormai perduto.

Tre dei cinque motori gravitazionali del disco esplodono e la piattaforma si inclina su un lato e inizia la sua lenta discesa verso il suolo. Il Cubo Cosmico esce dal suo supporto e cade a terra e la gravità spinge l’oggetto verso il bordo del disco. Eron osserva la scena tenendosi ben saldo con entrambe le mani sul piedistallo della teca mentre la fisica fa di tutto per trascinarlo verso il vuoto. Lo spirito di sacrificio della sua razza lo investe e gli fa compiere un gesto disperato: Eron molla la presa e si lascia trascinare dalla gravità insieme al Cubo Cosmico. Poco prima di finire fuoribordo, il saggio allunga la mano e miracolosamente riesce ad afferrare l’artefatto e, come se questo non fosse già abbastanza, riesce a frenare la sua caduta afferrando la ringhiera sul bordo del disco e a issarsi su di essa prima che la piattaforma tocchi terra.

I due motori ancora in funzione hanno frenato la caduta, ma l’impatto è comunque violento e il disco sfonda il pavimento della stanza. Eron, tenendo stretto a sé il prezioso Cubo, si getta a terra giusto in tempo per evitare di essere schiacciato dalle tonnellate di lamiere.

Eron è ancora a terra, prono, la mano che impugna il Cubo è stretta in grembo per proteggerlo, con l'altra si aiuta a fatica a rialzarsi. Sollevando lo sguardo, la prima cosa che scorge sono dei piedi traslucenti sollevati elegantemente da terra. Stardust lo ha raggiunto ed è vicinissimo ad impedirgli di usare il Cubo Cosmico. Eron si alza di scatto e si ritrae sempre proteggendo l'oggetto luminoso tra le mani, come se questo possa fermare la potente creatura che lo fissa senza espressione.

Stardust alza in cielo la sua alabarda, questa incomincia a crepitare e a caricarsi di energia cosmica. Eron, in tutta risposta, allunga la mano contro l'avversario e mette tra di loro il Cubo Cosmico. L'artefatto comincia a brillare ancora più intensamente e, nello stesso istante, Stardust cala la sua arma. Un raggio di spaventosa intensità scaturisce dall'alabarda e investe Eron scagliandolo contro una parete. Privo di sensi, ma vivo. Miracolosamente vivo.

L'energia del Cubo Cosmico ha fatto da scudo a Eron, ma ora l’oggetto giace ai piedi del corpo del saggio privo della sua luminosità. Privo di qualsiasi scintilla di vita.

Stardust si avvicina ad Eron per infliggergli il colpo di grazia. La sua lama argentata è pronta a calare sul collo del valoroso avversario quando una spada lo colpisce nella schiena, tra le scapole, per fuoriuscire dal petto. Il powerlord Kruun è difficile da uccidere e anche privo del suo braccio riesce ancora ad essere il più potente e valoroso tra i guerrieri di Breakworld.

Stardust si getta in avanti per estrarre la lama dal suo corpo e si volta, carico di rabbia, anche se il suo volto non lo mostra, stringendo l'impugnatura della sua alabarda. Davanti a lui Kruun e Athaar, feriti e malconci, ma pronti a combattere fino alla morte.

 

Four Freedom Plaza. Ora.

Il pugno roccioso della Cosa colpisce in pieno volto uno dei soldati di Athaar e per lui la partita è finita ancora prima di cominciare. Il tetto del Four Freedom Plaza è decisamente affollato: i Fantastici Quattro e la piccola delegazione di Eron al centro mentre sul perimetro si sono disposti a semicerchio due dozzine di soldati di Breakworld e il loro comandante in capo Athaar.

Tre dei soldati tengono sotto tiro i cinque saggi, mentre un altro gruppo più numeroso si è avvicinato al quartetto di eroi terrestri, il più incauto è entrato nel raggio d'azione del braccio di Ben Grimm e il resto è storia.

- Aspettate! - La voce di Mr. Fantastic interrompe lo scontro e il suo corpo elastico si estende fino a pararsi davanti alla Cosa già pronta a colpire il secondo dei soldati. - Non vogliamo combattere contro di voi... -

- Parla per te, Gommolo! - La Cosa non ci sta.

- Quello che volete non è affar mio! - Ringhia Athaar. - Sono qui per ucciderti e nulla potrà impedirmelo! - Il possente powerlord si fa spazio tra i suoi uomini e si piazza ad un metro da Mr. Fantastic.

Mr. Fantastic fa qualche passo avanti verso Athaar e poggia la mano sul petto roccioso della Cosa per calmare il suo amico sempre più irrequieto. - Con quale diritto piombate qui e minacciate me e la mia famiglia? - I due sono faccia a faccia. Reed Richards è più basso e meno minaccioso di Athaar, ma lo sguardo deciso non lo fa minimamente sfigurare. - Cosa volete da noi? Cosa volete da me? -

- Bene, Richards, non volete combattere? Morirete da perdenti e Athaar mostrerà a tutti che è il più potente! -

- Ho detto che non vogliamo combattere, ma non ho detto che non ci difenderemo. - Lo sguardo di Richards si fa più deciso e chi lo conosce bene può vedere un bagliore nei suoi occhi, segno che il suo cervello sta elaborando decine di piani.

- Preparati, allora! Io, Athaar, nuovo powerlord di Breakworld sfido in un duello mortale il terrestre Mr. Fantastic, nominato dai traditori della razza quale loro campione e usurpatore del mio legittimo titolo. - Athaar indica con la mano destra la piccola delegazione comandata da Eron. - Che lo scontro abbia inizio! - Cerca di puntare il dito indice della stessa mano sul petto di Mr. Fantastic, ma il braccio viene bloccato a mezz’aria da una mano di roccia.

- Ok, ok, quanto la fai lunga... Qui da noi è più facile, basta dire: è tempo di distruzione! - Poi il sonoro gancio sferrato dalla Cosa sulla mascella dell’alieno sottolinea il suo cavallo di battaglia. La testa di Athaar viene spinta all’indietro dal terribile urto, ma il suo corpo rimane immobile. La Cosa spalanca gli occhi per lo stupore, ha qualche istante di tempo per realizzare che quello che ha davanti non è un nemico comune, poi l’alieno ricambia il gesto infondendo tanta forza da scagliare il grosso eroe arancione contro la balaustra del tetto, facendogli fare un volo di diversi metri.

In automatico la Torcia Umana si infiamma e reagisce colpendo l’avversario con un cono di fuoco. Athaar incrocia le braccia davanti al volto per proteggersi e ride mentre le fiamme lo avvolgono senza causargli il minimo danno.

- Basta, Johnny! - Mr. Fantastic impartisce l’ordine.

- Ma... ?! Reed! - la Torcia Umana protesta mentre il fuoco scaturito dalle sue mani si dissolve.

- Ora, Sue! - Gli ordini di Mr. Fantastic sono semplici, ma, viste le indubbie capacità del leader che li pronuncia, sempre precisi ed efficaci. In questo caso, si denota anche un’innegabile intesa con la Donna Invisibile, moglie e compagna di squadra.

In un attimo il quartetto ed Eron e i suoi compagni vengono avvolti da un campo di forza generato da Susan Storm. Nello stesso istante il tasto di un telecomando nella mano di Mr. Fantastic viene attivato e tutti i sistemi di sicurezza del tetto del Four Freedom Plaza entrano in funzione.

Athaar e i suoi uomini vengono investiti da una scarica di energia emanata dal pavimento e, dalla balaustra, spuntano una dozzina di torrette laser che fanno fuoco mettendo K.O. i pochi soldati non ancora a terra dopo la scarica dal suolo. L’unico a rimanere in piedi è il malvagio powerlord che ha afferrato per il collo due dei suoi uomini storditi e li usa come scudo per proteggersi dai raggi laser. Le difese del palazzo lo hanno ferito, ma sono ben lontane dal metterlo fuori gioco.

- Ok, Reed... - La Torcia Umana guarda dubbioso Athaar. - Capita che mi lamenti del fatto che i tuoi piani salva-pellaccia vengano messi in atto senza consultarci... Me ne scuso... Ora però vedi di tirar fuori dal cilindro un’altra delle tue brillanti idee per abbattere quel tipo... -

- Mi spiace, Johnny, ma temo di non avere nulla di pronto al momento... - Mr. Fantastic si guarda intorno alla ricerca di qualcosa che gli faccia venire l’intuizione giusta.

- Reed, come possiamo... ? - Sue guarda speranzosa il marito.

- Il suo potere viene dall’armatura che indossa... Forza e resistenza provengono dall’oggetto, sarei ragionevolmente sicuro nell’ipotizzare che una volta distrutta l’armatura il suo potere dovrebbe diminuire considerevolmente... Ben, apri pure le danze... Sue, Johnny, attaccate a ruota, io vedo di capire qualcosa in più dai nostri amici, con la speranza che mi nasca qualche idea... -

- Oh, grazie, Reed... - La Cosa si rialza da terra e prepara il suo enorme pugno, pronto a scagliarlo contro Athaar. - Non vorrei ripetermi... -

- Allora non farlo, grandone... - La Torcia Umana lo interrompe in uno dei suoi momenti preferiti. - ...E pesta giù duro! - I tre si avventano sul tiranno di Breakworld e uno scontro furioso ha inizio.

 

- Eron... State tutti bene? - Mr. Fantastic si è avvicinato al gruppo di saggi alieni. - Come possiamo fermarlo? C’è un modo? -

- Dovete abbatterlo... Ucciderlo, o non si fermerà... - Eron fissa l’eroe negli occhi, dal suo sguardo trasuda tensione. - Lui è un guerriero... Un valoroso guerriero di Breakworld, solo la morte lo potrà fermare... -

- Non c’è un’alternativa? Noi non possiamo...  -

- O lui soccombe o sarete voi a farlo... Quanto potrete resistere ancora? - Eron guarda Ohsal e gli fa un cenno con il capo, ma il momento è troppo concitato per consentire al geniale Richards di accorgersene. - L’unica soluzione è quella di accettare il ruolo di nostro leader e uccidere Athaar... Cosa ci rispondete? -

Mr. Fantastic si volta verso lo scontro. La Cosa sta lottando corpo a corpo con Athaar mentre la Donna Invisibile e la Torcia Umana lo stanno investendo con il loro potere, ma il campo di forza generato dalla sua armatura lo protegge dalla maggior parte dei danni. - Non posso crederci... Ci deve essere una soluzione che non contempli l’omicidio... - Poi tutto accade in pochi istanti.

Con la coda dell’occhio Mr. Fantastic scorge un lampo violaceo alle sue spalle, voltandosi vede che uno dei compagni di Eron è sparito. Teletrasporto, evidentemente. Ohsal, che si è portato al suo fianco, gli applica un dispositivo sulla nuca che gli inibisce qualsiasi potere e lo immobilizza. Un attimo dopo Mr. Fantastic e gli alieni scompaiono in un secondo lampo di luce viola.

Il bagliore richiama l’attenzione dei quattro combattenti. - Aargh!! Eron! - Athaar capisce quanto è accaduto e convoglia tutto il suo interesse sulla piccola nave di Eron che si sta alzando in volo.

L’ennesimo pugno della Cosa lo raggiunge al fianco, Athaar è troppo preso dalla rabbia nei confronti di Eron per preoccuparsi di pararlo, e il colpo gli incrina due costole. Afferra la Cosa con entrambe le mani e lo scaglia contro la Torcia Umana, mettendolo K.O. e stordendo il gigante dagli occhi blu. La Donna Invisibile ha un attimo di distrazione quando il lampo di luce le mostra che suo marito è scomparso nel nulla e non vede arrivare la gomitata diretta al suo zigomo. Athaar si è liberato dei tre avversari e con un balzo, accompagnato da un feroce urlo di guerra, raggiunge il portellone della sua nave ancorata a mezz’aria e si fionda verso la cabina di pilotaggio.

Quando i tre membri dei Fantastici Quattro rimasti sul tetto della loro base iniziano a riprendere conoscenza, la nave di Athaar si è già richiusa e i motori sono al massimo della potenza.

 

Astronave dei profughi di Breakworld. Giorni prima.

Lo sguardo di Eron è perso nel buio dello spazio cosmico. Ohsal, suo fidato amico, è alle sue spalle.

- Ohsal, non pensi mai che forse ce lo siamo meritati? - Eron si volta, passa di fianco al compagno, e si dirige verso una teca di vetro al centro della stanza nella quale sono stati riposti i preziosi artefatti messi in salvo dopo l’attacco di Stardust e del suo padrone Galactus. La teca contiene il Cubo Cosmico di Breakworld. O meglio, quello che rimane del Cubo Cosmico dopo il terribile colpo infertogli dell’Araldo. - Intendo tutto questo... Galactus, la morte del nostro pianeta... Athaar, sì, perfino lui... Forse il destino aveva in serbo per noi tutto questo per un motivo... Un disegno più grande che non possiamo nemmeno permetterci di immaginare... -

- Sento la sconfitta nella tua voce, amico mio. Non è da noi... Provieni da Breakworld, Eron, non puoi... Non possiamo, non dobbiamo arrenderci. Dobbiamo essere forti e fieri, come ci hanno insegnato i nostri avi, fino alla fine. - Ohsal poggia una mano sulla spalla del compagno per confortarlo. - Su Breakworld ci hanno insegnato che la nostra forza e la nostra tenacia sono di gran lunga superiori a quelle di qualsiasi avversario. Compreso il destino... Il terrestre, questo Mr. Fantastic, è perfetto per i nostri scopi... È colui che per diritto può spodestare Athaar e salvare la nostra razza. Sei stato tu a proporlo... -

- Quando Lamass ha avanzato i suoi dubbi, mi sono infuriato per orgoglio... Ma ora, ogni giorno, ogni ora che passa, mi sento sempre più insicuro... Guardo questo artefatto spento... Morto... E mi chiedo se ciò che stiamo facendo è la cosa giusta... -

- Eron, noi crediamo in te... La nostra speranza è fragile, solo la tua riesce a tenerla ancora in vita... Se tu dovessi cedere, noi cadremmo con te... Io sarò sempre al tuo fianco, ma se ritratti ora, non so quanti dei nostri fratelli saranno disposti a seguirti... Vedranno in te un debole e seguiranno Athaar, e allora, in quel momento, ogni speranza di strappargli dalle mani il potere sarà vana... -

- Le tue parole mi privano di qualsiasi possibilità di scelta... Ciò che dici è innegabile... - La voce di Eron è strozzata, si sente sempre più alle strette. Poggia la mano sul vetro che lo separa dal Cubo Cosmico con la speranza di un debole bagliore che gli faccia capire che la decisione che ha preso è giusta. Ma nulla. Il saggio si volta verso l’amico e la consapevolezza di quanto sta per fare gli lacera l’animo, ma sa che è l’unica soluzione possibile. - Se così deve essere... Ohsal, avvisa Lamass e gli altri, tra poco partiremo con una piccola astronave per raggiungere il pianeta Terra... Grazie, amico mio, ora vorrei restare un po’ solo... Ho bisogno di pensare... -

- Certo, Eron... Per quanto può valere, hai fatto la scelta migliore per il nostro popolo. Vedrai che ce la faremo... -

- Lo spero, amico... Lo spero con tutto me stesso... - Poi c’è una pausa di silenzio, pochi istanti per Ohsal, ma una tortura infinita per Eron. Le poche parole che sta per pronunciare lo dilaniano come mille spilli nelle viscere. - ... Non farne parola con nessuno... Se Richards dovesse rifiutarsi di seguirci saremo costretti ad ucciderlo... Non mi piace come soluzione, ma sarà necessario se vogliamo dimostrare la nostra determinazione ai fedeli di Athaar... -

 

Four Freedom Plaza. Ora.

- Dannazione, Ben! Te l’avevo detto di metterti a dieta! - La Torcia Umana rimprovera scherzosamente il compagno mentre si massaggia la testa. - Sembra di aver sbattuto contro un muro... Ok, tolgo il “sembra”! -

- Sgrunt! - La sola risposta che riceve dalla Cosa.

- Ragazzi... È sparito! - Anche la Donna Invisibile si è ripresa dal terribile colpo di Athaar. - Reed è sparito! Devono essere stati Eron e i suoi compagni, anche loro sono spariti nel nulla! -

- Quel gigante di Athaar mi ha fatto decisamente infuriare, ho bisogno di sfogarmi! - La Cosa si aggira per l’area dove fino a poco prima c’erano il suo amico e gli alieni in cerca di qualche indizio. - Andiamo ad acciuffarli tutti quanti e spezziamo qualche osso... Giusto per imprimer loro per bene il concetto che non possono venire sulla terra e mettere in ginocchio i Fantastici Quattro! -

- Cosa facciamo ora? - La Torcia Umana si alza in volo per vedere la direzione in cui sono fuggite le navi, ma poco dopo torna a terra deluso. - Ormai sono lontani, possono essere andati in qualsiasi direzione. -

La Donna Invisibile è preoccupata per la sorte del marito, ma in sua mancanza si sente in dovere di raccogliere le forze e prendere in mano la situazione. E deve farlo in fretta. - Ben, prepara il nostro shuttle. Johnny, contatta lo S.H.I.E.L.D., ci serve qualcuno che recuperi gli uomini di Athaar che sono rimasti storditi sul nostro tetto. Ora vado nel laboratorio di Reed e recupero le coordinate del segnalatore sulla sua tuta così da agganciarlo agli scanner del nostro mezzo... Tra tre minuti esatti partiamo! -

 

Astronave di Eron. Ora.

Mr. Fantastic sussulta. Cerca di muoversi, ma non è in grado di farlo. Prova ad usare il suo potere che potrebbe consentirgli facilmente di fuggire da qualsiasi prigione, ma questa volta una forza esterna glielo impedisce. I ceppi che lo tengono legato alla parete della stanza inibiscono le sue speciali capacità. Finalmente apre gli occhi e si ritrova circondato da alieni di Breakworld vestiti con delle lunghe tuniche che lo osservano immobili e silenziosi. Ohsal e Lamass sono tra loro, Eron è davanti a tutti. Nella mano stringe un pugnale e gli si fa vicino.

- Perché lo avete fatto? - Mr. Fantastic è intontito, capisce subito che l’inibitore del suo potere viene direttamente iniettato nel suo corpo dai ceppi che lo imprigionano.

- Ve ne prego, ripensateci... Non voglio... - Eron stringe forte il pugnale e lo porta davanti al volto, come per mostrarlo a Mr. Fantastic. - Non voglio essere costretto, ma devo... Devo farlo per onorare la promessa che ho fatto alla mia gente... Ho promesso loro un leader, un eroe in grado di guidarli verso un radioso futuro e strappare il nostro destino dalle mani di Athaar... -

- Non capisci! Pensi che abbia rifiutato per codardia? O perché non ho a cuore il destino di un’intera razza? Vi sbagliate se è questo che pensate... -

- È troppo tardi... Vi supplico, vi imploro, accettate l’incarico, altrimenti dovrò uccidervi... Non posso mostrarmi debole, credono in me... Ho giurato loro che avrei trovato un leader, ho promesso che sareste stato voi a salvarli... Non costringetemi a farlo... -

- Eron, possiamo trovare assieme una soluzione per cacciare Athaar e salvare il tuo popolo... Non puoi farlo con la mia morte, ma con la mia collaborazione e quella dei miei compagni. Fare di me il vostro leader, anche se vi sembra che mi spetti di diritto questo ruolo dopo che ho sconfitto Galactus, è un grosso errore... Io non potrei farcela, non sarei in grado di guidare un’intera razza verso la salvezza. Ho una famiglia... Un posto in cui vivere che amo... Ma lasciate che vi aiuti... -

- È tardi... - Eron non riesce più a guardare Mr. Fantastic negli occhi, il suo sguardo è fisso verso il pavimento di metallo. Poi il dolore si fa strada nel suo petto, alza lo sguardo verso Reed e i suoi occhi sono luccicanti, la cosa più simile alla lacrime che un abitante di Breakworld possa mostrare. Un avvenimento più unico che raro. - Mi spiace... È tardi... Troppo tardi... – La lama del pugnale di Eron si avvicina tremante alla gola di Mr. Fantastic. - Se questo può darti un qualche tipo di sollievo... Con questo gesto la mia anima morirà assieme al tuo corpo... - E poi affonda.

 

 

[CONTINUA]